Controlli interforze a Vasto: L’importanza della legalità nel settore della sicurezza

Durante i controlli interforze svolti a Vasto, la Polizia e i Carabinieri hanno riscontrato irregolarità legate all’impiego di addetti alla sicurezza abusivi e non autorizzati in alcuni stabilimenti e attività commerciali, contestando i relativi illeciti amministrativi.

L’Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria (AISS) esprime il proprio plauso e apprezzamento per l’efficace operazione condotta dalle Forze dell’Ordine. Questi controlli si inseriscono nell’ambito dei servizi straordinari interforze disposti in occasione della settimana di Ferragosto dal Questore della provincia di Chieti, Leonida Marseglia, secondo le indicazioni fornite dal Prefetto di Chieti, Gaetano Cupello, durante il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

AISS ringrazia e si complimenta con le autorità competenti per aver rafforzato i servizi di prevenzione e controllo del territorio in tutta la provincia, dimostrando un impegno concreto nel garantire la sicurezza dei cittadini e contrastare ogni forma di illegalità nel settore della sicurezza privata.

La normativa di riferimento

I servizi di controllo nelle attività di intrattenimento e spettacolo devono essere svolti esclusivamente da Addetti ai Servizi di Controllo (ASC) regolarmente autorizzati. La normativa di riferimento include:

  • Legge n. 94 del 15 luglio 2009 – “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica”
  • Decreto Ministeriale 6 ottobre 2009 – Regolamento per gli addetti ai servizi di controllo
  • Decreto Ministeriale n. 269 del 1° dicembre 2010 – Disciplina degli istituti di vigilanza privata
  • TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) – Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773

Gli Addetti ai Servizi di Controllo devono essere iscritti negli elenchi prefettizi dopo aver frequentato un corso di formazione obbligatorio di 90 ore e aver superato l’esame finale. È inoltre necessario possedere specifici requisiti morali, fisici e professionali.

Le sanzioni per l’abusivismo

L’articolo 3, comma 13 della Legge 94/2009 prevede sanzioni severe per chi opera in violazione della normativa:

  • Sanzione amministrativa da €1.500 a €5.000 per chi svolge i servizi senza i requisiti previsti dalla legge
  • La stessa sanzione si applica ai datori di lavoro che impiegano soggetti non iscritti negli elenchi prefettizi
  • Pagamento in misura ridotta: €1.666,67 se il pagamento avviene entro 60 giorni
  • Cancellazione dall’elenco per gli addetti che svolgono il servizio in contrasto con le norme

Gli aspetti devastanti dell’abusivismo: Un cancro per il settore

L’abusivismo nel settore della sicurezza privata non è solo una violazione normativa, ma rappresenta una vera e propria emergenza sociale ed economica che mina alle fondamenta la credibilità e la professionalità dell’intero comparto.

Il disastro economico del dumping

Il fenomeno dell’abusivismo ha favorito una politica di dumping nei confronti del settore, con la chiusura di tutti gli eventi pubblici durante la pandemia che ha aggravato la situazione. I dati economici sono allarmanti:

  • Perdite economiche per le aziende regolari che non riescono a competere con chi non paga tasse, contributi e formazione
  • Evasione fiscale sistemica che sottrae risorse allo Stato e distorce il mercato
  • Concorrenza sleale con ribassi fino al 50-70% rispetto alle tariffe di mercato legittime
  • Crollo della qualità dei servizi con conseguente perdita di fiducia dei clienti

Il 75,8% della popolazione riconosce alla vigilanza privata un ruolo di prevenzione, ma il 59,2% ritiene inadeguati i salari del comparto. Il settore resta penalizzato da dumping contrattuale e appalti al ribasso.

Devastazione morale e reputazionale

L’abusivismo ha provocato un tracollo dell’immagine pubblica del settore sicurezza:

Perdita di Credibilità Istituzionale

  • Eventi di cronaca nera con operatori abusivi che macchiano la reputazione dell’intero settore
  • Percezione negativa da parte dell’opinione pubblica che associa la sicurezza privata a violenza e illegalità
  • Diffidenza crescente da parte delle istituzioni e degli enti pubblici

Degrado Professionale

  • Dequalificazione del personale qualificato che abbandona il settore
  • Attrattività zero per giovani professionisti che preferiscono altri settori
  • Perdita del know-how accumulato negli anni di professionalizzazione

Sono emerse “agenzie” completamente abusive che forniscono personale privo di requisiti, con tesserini falsi, operando in spregio alla normativa di settore.

L’abusivismo si manifesta in diverse forme, dai rave party illegali agli eventi organizzati in circoli privati, creando gravi rischi per la sicurezza pubblica e una concorrenza sleale che danneggia gli operatori conformi alle normative.

Dati allarmanti sul fenomeno

Le dimensioni dell’abusivismo nel settore sono drammatiche. Si stima che il 30% degli addetti alla sicurezza opera in regime di abusivismo, con punte che possono raggiungere l’80% in alcune zone del Sud Italia.

Il settore della sicurezza non armata vede impegnati oltre 300.000 operatori tra Addetti ai Servizi di Controllo, steward, e portieri, tutti meritevoli di essere tutelati da una riforma che rimarchi ruoli, funzioni e responsabilità.

Come evidenziato da casi recenti, esistono vere e proprie reti criminali che gestiscono l’abusivismo: è stato scoperto un cittadino bulgaro che aveva allestito a Cesena un’agenzia priva di qualsiasi licenza prefettizia che metteva a disposizione in varie discoteche delle Marche, dell’Umbria e dell’Emilia, decine di “Addetti ai Servizi di Controllo” muniti di tesserini falsi.

Il 75,8% della popolazione riconosce alla sicurezza privata un ruolo di prevenzione, ma il 59,2% ritiene inadeguati i salari del comparto.

La crisi economica del settore è aggravata dalle politiche di dumping, con organizzatori di eventi che percepiscono la sicurezza non come un servizio essenziale ma unicamente come un costo, favorendo l’uso di personale “volontario” invece di società autorizzate.

I controlli come quelli effettuati a Vasto rappresentano un importante deterrente contro l’illegalità nel settore. È fondamentale che:

  • I gestori di locali si rivolgano esclusivamente a istituti autorizzati ed utilizzino unicamente personale regolarmente formato
  • Gli operatori conseguano le necessarie abilitazioni attraverso corsi riconosciuti
  • Le istituzioni mantengano alta l’attenzione con controlli mirati e costanti

Il grande inganno: Quando gli organizzatori di eventi aggirano la legge con false figure professionali

Un fenomeno sempre più diffuso sta minando alle fondamenta la sicurezza degli eventi e la legalità del settore: l’utilizzo improprio di figure professionali non abilitate al posto degli Addetti ai Servizi di Controllo regolarmente formati e autorizzati.

Alcuni organizzatori di eventi, spinti dalla ricerca del massimo risparmio economico, stanno adottando una strategia tanto furba quanto pericolosa: sostituire gli Addetti ai Servizi di Controllo (ASC) con figure professionali che, pur avendo una loro specifica formazione, non possiedono le competenze necessarie per garantire la sicurezza nei luoghi di intrattenimento.

Le sostituzioni più frequenti riguardano:

  • Addetti ai Servizi Antincendio
  • Steward Calcistici
  • “Volontari” di Associazioni retribuiti con rimborsi spese

Addetti ai servizi antincendio: Una formazione completamente diversa

Differenze operative

Gli Addetti Antincendio sono formati specificamente per la prevenzione e gestione degli incendi, con corsi di durata variabile da 4 a 16 ore a seconda del livello di rischio dell’attività. Le loro competenze includono:

  • Prevenzione incendi e controllo dei presidi antincendio
  • Gestione delle emergenze legate esclusivamente al rischio incendio
  • Evacuazione in caso di pericolo
  • Uso di estintori e attrezzature antincendio

Differenze autorizzative

Gli Addetti Antincendio sono nominati dal datore di lavoro secondo il D.Lgs. 81/08 e non necessitano di iscrizione in elenchi prefettizi. Non hanno alcuna abilitazione per:

  • Controllo degli accessi
  • Gestione di situazioni di ordine pubblico
  • Verifiche dei documenti
  • Allontanamento di persone moleste

Differenze formative

La formazione antincendio è strutturata in tre livelli (ex rischio basso, medio, alto) con contenuti specifici sulla combustione, sistemi di protezione e procedure di evacuazione. Nulla a che vedere con la gestione della sicurezza nei locali di intrattenimento.

Steward calcistici: Professionisti per gli stadi, non per le discoteche e concerti.

Differenze operative

Gli Steward sono formati specificamente per il controllo negli impianti sportivi, con competenze su metal detector, controllo biglietti e gestione dei flussi negli stadi. Le loro mansioni includono:

  • Controllo titoli di accesso negli stadi
  • Verifica con metal detector e sistemi di lettura ottica
  • Accoglienza e instradamento degli spettatori sportivi
  • Collaborazione con le Forze dell’Ordine in ambito sportivo

Differenze autorizzative

Gli Steward devono essere formati secondo il DM 13 agosto 2019 e registrati presso la Questura, ma la loro abilitazione è limitata agli impianti sportivi. Non possono operare in:

  • Discoteche e locali notturni
  • Eventi di intrattenimento privati
  • Locali commerciali
  • Manifestazioni non sportive

Differenze formative

Come sottolineato dagli esperti del settore: “Uno steward non è un buttafuori, o meglio non è un addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e spettacolo. Se si è reso necessario un corso di formazione specifico un motivo ci sarà”.

Il fenomeno dei falsi volontari

La truffa dei rimborsi spese

Il meccanismo più subdolo riguarda l’utilizzo di “volontari” di associazioni che ricevono “rimborsi spese” che, di fatto, costituiscono compensi mascherati.

La normativa prevede che ai volontari possano essere rimborsate solo le spese effettivamente sostenute e documentate, con limiti di 10 euro giornalieri e 150 euro mensili per l’autocertificazione.

Come funziona la truffa

  1. Associazioni fantasma che si improvvisano fornitori di sicurezza
  2. Rimborsi spese ben superiori ai limiti di legge
  3. Attività continuativa mascherata da volontariato occasionale
  4. Nessuna formazione specifica per la sicurezza

Nel settore sportivo sono stati introdotti rimborsi forfettari fino a 400 euro mensili, ma solo per manifestazioni riconosciute dagli enti competenti e con precise limitazioni.

Concorrenza Sleale Sistemica

Questa pratica crea un dumping spietato nei confronti delle aziende regolari:

  • Costi ridotti dell’80-90% rispetto ai servizi legali
  • Evasione fiscale sistematica
  • Assenza di costi previdenziali e assicurativi
  • Nessun investimento in formazione e qualificazione

Gli organizzatori onesti si trovano costretti a:

  • Abbassare i prezzi fino all’insostenibilità
  • Ridurre la qualità dei servizi
  • Tagliare investimenti in formazione
  • Rinunciare alle commesse per non operare in perdita

Questo fenomeno ha creato:

  • Confusione nei cittadini che non distinguono più operatori legali da abusivi
  • Svilimento delle competenze professionali degli addetti regolari
  • Infiltrazioni criminali facilitate dalla mancanza di controlli

Rischi per la sicurezza pubblica

  • Episodi di violenza e uso sproporzionato della forza da parte di personale non formato
  • Mancata gestione delle emergenze con conseguenze potenzialmente tragiche
  • Assenza di coordinamento con le Forze dell’Ordine che compromette l’efficacia degli interventi

Danno ai lavoratori onesti

  • Disoccupazione per migliaia di operatori qualificati
  • Sottosalari anche per chi riesce a mantenere il posto di lavoro
  • Perdita di dignità professionale e demotivazione

Esempi di sostituzioni abusive

Come già fatto rilevare da AISS nel corso di vari dibattiti pubblici : “Abbiamo registrato questo sbagliato modo di operare già in tante città e in occasione di tantissime feste patronali, e manifestazioni pubbliche o concerti in piazza. E quando sono steward è già un passo in avanti: più di una volta in questo tipo di celebrazioni abbiamo visto improvvisati addetti alla sicurezza che venivano  dalle associazioni di volontariato”.

I Casi Più Frequenti

  • Sagre paesane con volontari delle Pro Loco
  • Concerti con steward non abilitati per eventi non sportivi
  • Discoteche con addetti antincendio al posto degli ASC
  • Eventi privati con personale di associazioni non qualificate

Rischi per la Sicurezza Pubblica

  • Gestione inadeguata delle emergenze
  • Mancata prevenzione di situazioni critiche
  • Assenza di coordinamento con le Forze dell’Ordine
  • Incompetenza nella gestione dei flussi di persone

Danni al Settore

  • Dequalificazione professionale dell’intero comparto
  • Perdita di credibilità agli occhi delle istituzioni
  • Chiusura di aziende regolari incapaci di competere
  • Fuga dei professionisti qualificati

Responsabilità Legali

  • Sanzioni da €1.500 a €5.000 per organizzatori che impiegano personale non abilitato
  • Responsabilità civile e penale in caso di incidenti
  • Sospensione delle licenze secondo l’art. 100 TULPS
  • Denunce per esercizio abusivo di professione

La Strada della Legalità

È fondamentale che:

Gli organizzatori

  • Verifichino sempre l’abilitazione del personale impiegato
  • Richiedano solo Addetti ai Servizi di Controllo regolarmente iscritti negli elenchi prefettizi
  • Non si facciano attrarre da offerte economiche irrealistiche

Le istituzioni

  • Intensifichino i controlli durante gli eventi
  • Applichino severe sanzioni per scoraggiare l’abusivismo
  • Sensibilizzino gli organizzatori sui rischi legali

Gli operatori del settore

  • Denuncino prontamente le situazioni di abusivismo
  • Mantengano alti standard di professionalità
  • Investano in formazione continua e qualificazione

La sicurezza non è un costo ma un investimento. Sostituire gli Addetti ai Servizi di Controllo con figure non abilitate non è solo illegale, ma estremamente pericoloso per l’incolumità pubblica.

Solo attraverso il rispetto rigoroso della normativa e l’utilizzo di personale adeguatamente formato è possibile garantire eventi sicuri e di qualità, tutelando contemporaneamente la professionalità di un settore che merita rispetto e valorizzazione.


L’impegno per la legalità e la professionalità nel settore della sicurezza è una responsabilità collettiva che non ammette compromessi.

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