È di poche ore fa la notizia di un grave episodio di violenza avvenuto all’alba nei pressi della discoteca “Dolce Vita”, situata lungo la litoranea tra Salerno e Pontecagnano Faiano. Secondo le prime ricostruzioni, un uomo sarebbe stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco alla spalla, a seguito di una lite scoppiata all’esterno del locale. Le sue condizioni non sono gravi, ma l’episodio riaccende una questione che l’Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria (AISS) denuncia da tempo: la necessità di una revisione normativa urgente sul ruolo degli Addetti ai Servizi di Controllo (ASC).

Dalle prime indiscrezioni, la vittima sarebbe un ASC in servizio presso la discoteca, ovvero un addetto ai servizi di controllo regolarmente impiegato per il controllo degli accessi e il mantenimento dell’ordine nei pressi dell’ingresso. Un ruolo tanto delicato quanto esposto a rischi concreti, come purtroppo dimostrato da quest’ultimo fatto di cronaca.

Non è più accettabile che figure professionali incaricate di tutelare la sicurezza di lavoratori e clienti in ambienti ad alto rischio siano lasciate senza un adeguato riconoscimento giuridico e operativo. Gli ASC svolgono una funzione essenziale, di fatto assimilabile a quella di un incaricato di pubblico servizio, ma non dispongono né delle tutele né dell’autorità che tale qualifica comporterebbe.

AISS da tempo chiede al legislatore un intervento deciso:

  • Riconoscimento formale degli ASC come incaricati di pubblico servizio;

  • Innalzamento della formazione obbligatoria, con moduli specifici sulla gestione dei conflitti, difesa personale e cooperazione con le forze dell’ordine;

  • Maggiori tutele legali e assicurative in caso di aggressioni durante il servizio.

È impensabile lasciare queste figure professionali senza strumenti adeguati per affrontare situazioni critiche. Gli ASC rappresentano un filtro fondamentale tra l’ordine pubblico e il disordine potenziale: agiscono in prima linea, spesso in contesti complessi, dove l’intervento tempestivo può evitare conseguenze ben più gravi.

Il presidente di AISS Franco Cecconi, rinnova l’appello a Governo e Parlamento affinché si dia finalmente seguito a una riforma strutturale del settore. Non si può più aspettare che altri episodi di violenza ci ricordino il valore e la vulnerabilità di chi ogni giorno lavora per garantire sicurezza.

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