Lavoratori irregolari alla grande festa di nozze nella villa storica sul Lago di Como: denunciato il titolare della società di sicurezza
Una festa di nozze da sogno in una splendida villa storica affacciata sul lago di Como, nel comune di Tremezzina, si è trasformata in un incubo per il titolare di una società di sicurezza milanese. L’evento, curato nei minimi dettagli, prevedeva la presenza di personale per garantire la sicurezza degli invitati, ma le cose non sono andate secondo le regole.

Durante un controllo effettuato dalla divisione amministrativa della Polizia di Como, è emerso che i due addetti alla sicurezza erano impiegati irregolarmente. Infatti, la società milanese che li aveva ingaggiati non possedeva le necessarie autorizzazioni prefettizie per offrire tali servizi, come richiesto dalla normativa italiana. Non solo: i lavoratori non risultavano iscritti al registro della Prefettura, come previsto per chi opera nel settore della sicurezza privata. Di conseguenza, alla fine della festa, tutti i coinvolti sono stati convocati in questura, e il titolare della società, un 54enne di Milano, è stato denunciato in stato di libertà.

Sanzioni per i lavoratori e la società
Le irregolarità non si sono fermate qui. Oltre alla denuncia penale, sono state elevate diverse sanzioni amministrative. I due addetti alla sicurezza, non essendo iscritti al registro della Prefettura, sono stati multati per un totale di 3.300 euro. Anche la società è stata colpita da ulteriori sanzioni per un totale di 1.600 euro, poiché i lavoratori, assunti con un contratto intermittente, erano stati “chiamati” per il servizio in ritardo rispetto all’inizio dell’attività.

Chi può fare sicurezza privata in Italia?
Questo episodio mette in luce un problema diffuso in Italia: l’abusivismo nel settore della sicurezza privata. Per fare chiarezza, è importante sottolineare chi può legalmente fornire questi servizi nel nostro paese.

In Italia, solo le società che ottengono l’autorizzazione prefettizia possono operare nel settore della sicurezza privata, sia che si tratti di servizi di vigilanza armata, come le guardie giurate, sia che si tratti di servizi di controllo per eventi pubblici e privati, come per gli Addetti ai Servizi di Controllo. Questi ultimi devono essere regolarmente iscritti al registro della Prefettura e sottostare a precisi requisiti normativi.

L’abusivismo nel settore della sicurezza privata

L’episodio avvenuto sul Lago di Como è solo uno dei tanti casi di abusivismo nel settore della sicurezza. L’utilizzo di personale non autorizzato e l’assenza di licenze sono pratiche comuni, soprattutto in eventi privati di alto profilo, dove spesso la sicurezza viene affidata a società che operano al di fuori della legge.

Per contrastare questo fenomeno, è fondamentale intensificare i controlli delle autorità competenti, come la polizia amministrativa e le Prefetture, soprattutto in occasione di eventi pubblici e privati. Le sanzioni attualmente previste, anche se elevate, potrebbero non essere sufficienti a scoraggiare comportamenti illeciti. Serve, quindi, una maggiore severità nelle pene e una collaborazione più stretta tra le autorità e le associazioni di categoria. AISS da anni si batte in ogni tavolo  non solo denunciare il fenomeno ma per chiedere al Ministero dell’Interno di Intervenire a livello legislativo per rivedere l’impianto normativo per rimuovere quelle attività che creano interferenze sul mercato, provocando dumping e svilendo la professionalità degli operatori di sicurezza autorizzati attraverso l’erogazione di personale abusivo.

Cruciale promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione, sia per le aziende che organizzano eventi sia per chi richiede servizi di sicurezza. Spesso, i committenti non sono consapevoli dei requisiti legali necessari per questi servizi e si affidano a società che promettono sicurezza senza possedere le adeguate autorizzazioni.

Perché alcune società reclamizzano servizi non consentiti?
Un altro aspetto problematico riguarda la pubblicità ingannevole. Diverse società continuano a reclamizzare servizi di bodyguard armati o “contractors”, nonostante tali attività non siano consentite in Italia. Questa confusione è spesso alimentata dalla promozione di servizi che sono legali in altre giurisdizioni, ma che violano le leggi italiane.

Il richiamo a figure come i “contractors” o i bodyguard armati, molto presenti in scenari esteri, viene utilizzato per attrarre clienti prestigiosi o eventi di lusso, creando così un pericoloso fraintendimento. In Italia, invece, le normative sono chiare: chi vuole operare nel settore della sicurezza privata deve seguire regole precise e ottenere tutte le autorizzazioni necessarie. L’episodio del matrimonio sul Lago di Como dimostra quanto sia ancora diffuso il fenomeno dell’abusivismo nel settore della sicurezza privata in Italia. La strada per sradicare completamente queste pratiche illegali passa attraverso una maggiore vigilanza, sanzioni più severe e una più ampia consapevolezza delle normative da parte di aziende e privati cittadini.

L’obiettivo deve essere quello di garantire che solo operatori qualificati e autorizzati possano gestire la sicurezza in eventi e situazioni pubbliche, nel rispetto della legge e con la garanzia della massima professionalità.

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