Buon ferragosto 2023.
La sicurezza privata italiana non si ferma.
l’Italia é un paese meraviglioso, mentre da un lato regolamenta, con precisione millimetrica, i tesserini di riconoscimento per il personale addetto ai servizi di controllo, dall’altro consente a personale privo di requisiti di poter svolgere, negli stessi contesti, prestazioni pagate con rimborsi spese.
E mentre esplode la polemica sul salario minimo non si indagano le reali responsabilità del come un settore sia caduto così in basso.
Decenni di disinteresse della politica , stazioni appaltanti alla ricerca del minor costo e non della maggiore qualità del servizio , mancanza totale di capacità di una visione d’insieme per il futuro, sono a nostro avviso le principali cause di questa penosa e drammatica situazione in cui oggi dipendenti ed aziende si trovano.
Eppure occasioni per creare lavoro stabile e ben remunerato esistono, ma il legislatore non ha il tempo per ascoltare le nostre proposte, oberato dalle continue emergenze in cui il paese galleggia da troppo tempo.
Forse ora é giunto il momento che l’emergenza possa fare prendere in considerazione anche la sicurezza privata e le investigazioni, e se non si vuole mancare per l’ennesima volta l’occasione di rilanciare il settore, forse è giunto il momento di cambiare qualcosa.
In questa torrida estate si sono sviluppate polemiche sull’area concerti del circo Massimo a Roma, polemiche che trascurano uno dei problemi di questo paese. Gli spazi per il divertimento non sono considerati priorità, se si esclude il calcio, non vi sono stati in questi anni investimenti e progetti per attrezzare il nostro paese ad ospitare stabilmente eventi musicali.
Sembra un problema banale, ma non lo è.
Durante la pandemia il settore eventi é finito sotto i riflettori delle cronache e per qualche mese ci si è accorti che un mondo di professionalità era escluso da ogni tipo di sussidio ed aiuto, benché fermo proprio nel rispetto di disposizioni governative.
Vi basterà scorrere la cronologia delle nostre pagine per scoprire quanto abbiamo fatto per il settore in quel periodo impegnando governo e regioni a riconoscere rimborsi a famiglie che in nostra assenza probabilmente avrebbero ricevuto ancora meno di quanto ricevuto. Richiedemmo al governo di utilizzare il nostro personale disarmato completamente fermo, addetti ai servizi di controllo e steward calcistici, ma la scarsa considerazione che la politica ha del settore fece partorire aberranti proposte basate su “volontari”.
La nostra impressione è che nel nostro paese la sicurezza sia vista unicamente come un costo, e non come un bene comune, un servizio da offrire alla clientela di una discoteca, ad uno spettatore di un concerto, ad un cliente di un supermercato o negozio, al passeggero in transito in un areoporto o porto o ad un cittadino o una società per la tutela dei propri beni.
Fino a quando ci faremo considerare solo un costo derivante da adempimenti di legge, puntualmente aggirati nella noncuranza delle istituzioni, il problema del salario non troverà soluzioni apprezzabili. Competenze e professionalità devono essere riconosciute e tutelate dalle istituzioni, e devono diventare il parametro principe da utilizzare nella scelta per selezionare a chi affidare tali servizi.
Il presidente dott. Franco Cecconi